Se formare significa dare forma, ho sentito il forte desiderio di animare ciò che di più etereo troviamo in natura: le fibre biologiche.

NES: Il progetto Wearing Energy

Diverse teorie affermano che i colori abbiano proprietà curative, come teorizzato e praticato nella cromoterapia. Se associata alle fibre, diventano un connubio perfetto di stile e armonia. Pensare che “c che indossiamo possa essere terapeutico”, fino a qualche tempo fa era qualcosa di poco credibile. Molti degli studi condotti sia in campo olistico, sia in ambito del Coaching teorizzano che indossare “il naturale” non sia solo una necessità ma un’opportunità per rigenerarsi e contribuire a soddisfare i nostri sensi.

La vita è vibrazione e ciò che indossiamo o assaporiamo, il modo in cui gli oggetti o il cibo sono “in-formati” risuona con il nostro campo bioenergetico influenzandolo positivamente o alterandolo.

Il feng shui, – pratica antica di oltre cinquemila anni di origine cinese e tibetana – postula l’importanza energetica dell’ambiente che ci circonda.

Quindi, la frequenza energetica dei tessuti che indossiamo assume grande rilevanza visto che è ciò che sta più a contatto con la pelle, dove è risaputo che proprio la pelle è il nostro terzo polmone.

Basandosi su questi concetti basilari, NES e il progetto Wearing Energy accolgono ciò che la natura ci ha donato, amplificandolo con il feeling stilistico e personale, nella consapevolezza fondamentale che hanno le frequenze cromatiche dei tessuti.

Il concept su cui si basa NES – il cui slogan è Wearing Energy – intende risvegliare i sensi applicando concetti e sapere umanistico-filantropici maturato attraverso conoscenze e studi secolari e talvolta millenari nel tentativo animista di superare la perdita del valore dell’individualità, la massificazione sterotipata dei sistemi che vengono “imposti” nella percezione del modernismo modista, conseguenza del consumismo di massa a danno dell’individuo e – ahimè – spesso della sua salute, e del suo benessere animico ed emotivo.

Per 15 miliardi di anni l’universo ha generato stelle, galassie, supernove, le prime cellule – i progrediti eucarioti – la proliferazione di animali e piante, fino all’ autocoscenza, che è arrivata a permeare con tale abbondanza le molte componenti dell’attività dell’uomo sulla terra.

Il futuro di questa comunità, dipenderà principalmente dalle decisioni che verranno prese dall’uomo, che si è introdotto così profondamente, modificando e violando i codici  genetici e i processi naturali che hanno governato il nostro pianeta.

Questo futuro emergerà dalla tensione esistente fra coloro sche si affideranno completamente al tecnozoico, cioè ad un continuo sfruttamento della terra come risorsa tutto a beneficio degli uomini, e quanti si affideranno all’ecozoico, che prospetta un nuovo tipo di relazione uomo/pianeta terra, la cui principale preoccupazione è il benessere della comunità umana nella sua totalità.

Wearing Energy Project

Il Palming e il Transfert Energetico

Le creazioni di NES utilizzano un’arte antica nella quale, senza trama né ordito, le fibre si abbracciano, intrecciandosi spontaneamente e creando un’armonia di percezioni tattili e visive.

Nella realizzazione dei capi estivi, le pregiate fibre di lana merino, seta, bamboo e viscosa si ancorano senza né collanti né punti di cucito a eteree armature tessili in pura seta come lo chiffon, il satin e l’organza. Le fibre vengono trattate con acqua alcalina, e con l’uso delle mani – tramite una tecnica di palming – mediante la quale le fibre si compenetrano unendosi tra loro. Quando questo lungo processo di creazione – che è a tutti gli effetti un  processo di “transfert energetico” –  è terminato, inizia la fase del modellamento. Tramite le mani e con appropriate forme di legno le fibre prendendo forma, “in-formandosi”.

Ogni creazione NES è infatti concepita con intenzioni che tendono a sollecitare quelle vibrazioni energetico-cromatiche volte a incrementare il campo di risonanza del manufatto.

Alla base del processo creativo, su cui si basa il Wearing Energy c’è un accurato e specifico studio nella scelta delle fibre e delle tonalità cromatiche in accordo con le caratteristiche dei Chakra e delle connotazioni psicoemotive ad essi correlati.

I chakra nelle tradizioni orientali sono centri energetici da cui dipendono diverse funzioni, non solo del corpo ma anche della psiche. Questi centri possono essere bilanciati tramite pratiche olistiche come yoga e meditazione, ma anche attraverso l’alimentazione e l’abbigliamento.

Sinergia tra colori, tessuti ed energia

Contrariamente a quanto si tende a pensare, la percezione che abbiamo del colore, dipende dalla capacità di riflessione della superficie. Ad esempio, se guardiamo un oggetto di colore verde, questo assorbe tutta la gamma di frequenza elettromagnetica, ad eccezione del verde che viene riflesso e quindi percepito dall’occhio umano come colore. Nella fattispecie, il colore nero, assorbe tutta la gamma di frequenza, mentre il colore bianco la riflette per intero.

I colori pertanto sono riflessioni specifiche di determinate frequenze elettromagnetiche cioè energia sotto forma di onde di diversa lunghezza e frequenza. Anche il pensiero è una forma di energia capace di governare i centri nervosi, motori, emotivi e comportamentali.

Poiché gli organi del nostro corpo emettono piccoli campi elettrici divenendo di conseguenza piccoli  generatori  di campi elettromagnetici, va da sé che anche il nostro corpo è influenzabile dall’energia. Secondo questa prospettiva, i colori che percepiamo stimolano i centri nervosi ed energetici centrali e periferici collegabili ai Chakra. Pertanto, coniugando consapevolmente “In-formazioni” e  specifiche frequenze di colori  si può influire sui chakra e in generale sul benessere psico-fisico dei soggetti.

Lo psicoterapeuta Max Lüscher affermò che i colori hanno uno stretto legame con le emozioni e i sentimenti, tanto da definirli «una lingua emozionale che è compresa a livello inconscio». Ne consegue che non solo ci sentiamo attratti o respinti da essi per reazioni “istintive”, che spesso non sappiamo spiegare, ma è possibile agire in modo diretto e consapevole sul nostro inconscio, se conosciamo le specifiche valenze dei colori. Può capitare, quindi, che i colori che più ci attirano corrispondano a dei bisogni “positivi” e che noi li cerchiamo per una naturale necessità di “ricarica” o di pace, ma può accadere anche l’opposto, cioè che, per affinità fra stati d’animo e colori, una persona, per esempio, depressa cerchi istintivamente il blu o una infelice si rifugi nel marrone, aggravando così la propria condizione. Il colore dell’indumento svolge, perciò, una doppia azione su chi lo indossa: attraverso la percezione visiva, che influisce a livello psicologico sullo stato d’animo, e con la sua penetrazione a livello corporeo tramite la luce. Questa azione può avere effetti positivi e persino terapeutici, ma anche negativi, acuendo stati di squilibrio e di malessere.

Durante la lavorazione, il laboratorio artigianale è predisposto all’imprinting energetico della creazione. L’artista è ispirato e mantiene alto il proprio livello bionergetico mediante mantra e tecniche di meditazione che genereranno il campo energetico del capo che verrà indossato. I capi, quindi, sono destinati a implementare il livello energetico di chi li indosssa. L’azione terapeutica armonizzante può essere amplificata anche dalla presenza di microcristalli che impreziosiscono i capi.

La bellezza delle Creazioni NES non è solamente nel suo aspetto e consistenza. A renderle uniche è la combinazione di forza, durata e leggerezza. Tali caratteristiche donano alle stesse versatilità preziosa per chi le sceglie. Possono essere indossate in ogni momento dell’anno poiché risultano fresche, leggere e traspiranti in estate così come, allo stesso tempo, riscaldano in inverno. NES utilizza esclusivamente materiale ecologico biodegradabile al 100% e le tecniche per la sua lavorazione sono completamente eco-sostenibili. Le fibre naturali sono un materiale di una straordinaria espressività, che porta davvero ad immergersi in un mondo magico e fiabesco.

R. Cucciuffo