Che ne sarà di Me, di Te. Che ne sarà di Noi…  L’orlo del Tuo vestito, un unghia di un Tuo dito…

L’ora che Te ne vai…

…Che ne sarà di Noi…

Il Cielo Capovolto – R. Vecchioni

Covid il virus delle Ipocrisie

Quante volte in questi mesi, abbiamo sentito questa domanda? Tante, sicuramente tante volte, e anche al redazione di NES, ne è stata coinvolta.

” Che ne sarà di Noi?”. “Eh poi?”, “Accadrà ancora?”, ” Ma è davvero tutto vero?”,  “Ma secondo Lei Dottoressa, dopo questo Covid cosa succederà”?

Abbiamo raccolto testimonianze di paure arcane, disperazione, rabbia, sgomento, quasi come se ciò che stava e che stà accadendo, fosse una sorta di monito punitivo all’intera Umanità.

Dai cospirazionisti ai testimoni di nuove realtà di mondi Alieni, si sono scatenati a complottare, tessendo trame oscure di relazioni tra i detentori del potere del “Main Stream” e le politiche socio-economiche che sarebbero ricadute su di noi, semplici cittadini del mondo.

Passando allo spoglio le varie mail ricevute (dalla nostra redazione virtuale), è stato però davvero difficile trovare tra le righe un feed-back remoto anche di moderato ottimismo, di speranza o anche solo una rilettura in chiave “animica” del e nel “Lock-down” che è stato imposto a noi tutti.

Sono emerse liti da pianerottolo, faide tra dirimpettai, guerre dei balconi, liti furenti tra coppie che si sono trovate a gestire convivenze forzose – e spesso coatte – tra individui che apparentemente ostentavano felicità come esempio da copiare e da prendere a modello.

Covid Ipocrisie e il culto del bello

Il Virus dell’Ipocrisia

Il Covid è il Virus dell’ipocrisia. È stato il termine coniato da una “follower” di NES residente in Danimarca. Già…! Davvero quanta ipocrisia ha fatto emergere questo virus, miliardi di volte più piccolo di noi, privo di un sitema mentale, privo di un’anima, privo di sensi, e tremendamente privo di soldi e di ogni qual forma di bramosia nell’arricchirsi.

Vive per sopravvivere a se stesso, combatte e si instaura in organismi cellulari per potersi replicare e moltiplicare, per assurgere alla sua stessa esistenza, senza capire né sapere che nel suo cammino distruttivo, dopo un ideologico contagio pandemico, perirebbe. La sua stessa supremazia sulla razza umana ormai estinta, non potrebbe più evolversi.

Si stima che siano circa 320.000 i virus potenzialmente in grado di colpire i mammiferi, gran parte dei quali ancora da scoprire.

Se il solo Covid-19 ha messo in luce così tanta e tante ipocrisie, è facile immaginare che in eventuali prossime crisi pandemiche, interi sistemi di presunti dogmi andrebbero in frantumi. Collasserebbero in maniera drastica tutti i sistemi finanziari e derivati, sparirebbe il denaro, la ricchezza e la povertà si fonderebbero in un unico sistema atto alla sopravvivenza, con la ferocia e le abberranti barbarie che la razza umana è in grado di generare.

Ma come detto, non cospiriamo e neppure complottiamo contro nulla e nessuno, ma di fatto anche in passato l’umanità è stata visitata da virulenti malattie e carestie che ne hanno profondamente mutato culture e approccio alle varie forme di paura.

La sindrome della paura

Ipocrisia e discriminazione, unti e untori. In pochi mesi siamo passati da un’idea di società evoluta ed esponenziale, ad uno scenario da evo medio, degno della penna di Umberto Eco o di Dan Brown.

Paure… Paure e incertezze in forma esponenziale. Ecco cosa resterà domani di questa crisi pandemica causata da un virus che ha condizionato governi e governanti, che hanno condizionato le nostre vite. Non vogliamo neppure accennare alle ricadute economiche che il “Lock-down” ha causato e causerà.

Quali scorie rimarranno nel nostro subconscio rimasto sicuramente “infettato” dal subdolo Covid-19? Debolezza! Sicuramente abbiamo scoperto di essere ancora esseri umani, anche abbastanza vulnerabili e laddove non abbiamo subito i danni collaterali di polmoniti interstiziali, il senso di indubbia piccolezza ci ha permeato, alimentando incertezze sul futuro, spingendoci ad un minimo senso di introspezione.

La bellezza salverà il mondo

Dotati ancora di emozioni, abbiamo riscoperto il senso sopito che il principe Miškin nell’opera di Dostoevskij afferma: ”La bellezza salverà il mondo”. Eppure quella stessa frase, ancor oggi citata infinite volte, ripetuta nei più diversi contesti fino a farne quasi scordare la proprietà, nel testo originale ha una rilevanza ambigua: è quasi un’evocazione lontana, ricordo di qualcosa di non ben definito. Apparentemente di poca importanza.

Accerchiamo le paure con la bellezza

E se provassimo con la bellezza a trasformare i veleni in medicina?

Prendiamo a prestito le parole del Pontefice Giovanni Paolo II, quando 40 anni fa pronunciò la frase “Non abbiate paura…”.

Seppure in un contesto diverso, oggi più che mai tra preghiere e speranze, tra sogni e paure, crediamo che la bellezza, il bello, possano essere un “rostro emotivo”, per affondare – dopo averle accerchiate – demoni e paure affiorate all’improvviso alla coscienza collettiva.

Quanta bellezza può sgorgare dalla purezza della “bellezza individuale” che giace o germoglia in fasi alterne nella vita!

NES Wearing Energy diventa portavoce di una sintesi alchemica e cromatica

Abbiamo accennato alla soggettività del concetto di bellezza alla capacità  di trasformazione delle nostre vite e del nostro mood emotivo, e siamo convinti che nella natura delle piccole cose, si celino infiniti universi di meraviglie inattese.

Nelle corolle dei fiori, sulle ali di farfalle, nei silenzi delle formiche, nel frenire dei grilli, nel volo degli aironi, in un walzer di Strauss, nelle sinuose forme di conchiglie, nei profumi dei muschi e dei licheni, nel rumore delle brume salmastre, nelle ombre a colori immaginate da Hooper, nel canto dei venti sulle cime delle alpi, nella “Ragazza con l’orecchino” di Vermeer, nel fragore di cascate, nei cuori silenziosi di ghiacciai eterni, nelle sequenze di Fibonacci, nelle leggi di Plank, la bellezza della costante di Fidia che regola la sezione aurea, nelle nozze di Figaro di Mozart, nel desolato canto di “Una furtiva lagrima” e nel Lohengrin di Wagner… eccetera eccetera eccetera…

Tutto è bellezza, ogni forma di espressività artistica è bellezza. La fisica, la matematica, la chimica sono esempi di dove e come si possono trovare tracce di bellezza.

Indigo - NES Wearing Energy

 

Anche il mondo della “IV° rivoluzione industriale”, ha capito il valore e l’importanza dell’arte, dell’intelligenza emotiva, riconoscendo in esse leve fondamentali su cui agire. La parte emozionale ed artistica è valore aggiunto espresso tramite i “canonici” concetti di bellezza.

INDIGO vuol’essere una passerella emotiva, coniugando l’arte – intesa come bellezza – e le meraviglie naturali che ci circondano, tramite l’uso dei colori, suggerendo come tramite i sensi si possono risvegliare emozioni che mutano paure in esperienze.

INDIGO porterà tramite colori, energia e vibrazioni la ” Human Experience ” con quella bellezza che cambierà il mondo, inteso come intento coinvolgendo sensi ed emozioni.

INDIGO non è e non sarà “trend” ma semplice suggerimento e suggestioni animiche di armonie e di colori…

… “… Non sapremo mai, di certo, cosa pensa la gente dipinta nei quadri…”…

Penelope Lively